Il vecchio detto “Sano come un pesce”, ancora oggi molto utilizzato, ci fa riflettere su quanto i prodotti ittici siano considerati positivi per la salute. Sono infatti molti gli studi, che ne confermano, in linea generale, la validità per la prevenzione di numerose patologie. Ma è proprio vero che il pesce è sempre sano e che chi lo acquista non corre alcun rischio per la propria salute? Ebbene sappiate che anche i pesci si possono ammalare ma non è questo né il tema dell’articolo di oggi né la causa di una potenziale malattia per l’uomo che li consuma. Mi spiego meglio …la maggior parte delle malattie alimentari derivanti dal consumo di pesci crudi non è causata da questi ultimi pescati con qualcosa di “infetto” ma da un comportamento errato effettuato dall’uomo dopo la loro cattura. Basti pensare alla mancanza di rispetto della catena del freddo che può portare un sanissimo, in origine, tonno rosso ad esempio, ad essere un potenziale veicolo della pericolosa “sindrome sgombroide” se tenuto al caldo e gestito con scarsa igiene.

Un altro esempio potrebbe essere il consumare crudo un pesce infestato da Anisakis. Quest’ultimo è un parassita ubiquitario e potenzialmente potremmo ritrovarlo in tutti i pesci e molluschi cefalopodi marini (es. seppie, polpi, ecc.). Il parassita è presente in quasi in tutti i mari e pesci e non è indice né di cattiva conservazione, né di origini poco raccomandate. La sua trasmissione, infatti, è dovuta principalmente al consumo di pesce crudo. Si presenta come un “vermetto” biancastro lungo minimo un centimetro e mezzo e visibile intorno al pacchetto viscerale se non è già penetrato nella muscolatura del pesce. Per evitare il rischio di assumerlo con i potenziali possibili rischi per la nostra salute, se sono un appassionato consumatore di pesce crudo, devo rispettare ciò che da anni mi impone oltre che il buon senso anche la normativa vigente ossia di acquistarlo congelato o congelarlo per almeno 96 ore nel mio freezer domestico.

Ricordo e rassicuro chi mi legge che la sicurezza sanitari dei prodotti ittici posti in commercio è garantita innanzitutto dalle autorità preposte al controllo pubblico ufficiale come, in primis, dal Servizio Veterinario ma anche dal controllo di ogni singolo attore della filiera dal produttore al distributore.Dunque il prodotto ittico in generale alla vendita è molto controllato e sicuro ma è determinate che anche il consumatore faccia la sua parte soprattutto se amante del pesce crudo e ancora di più nel periodo estivo dove il caldo aumenta determinati rischi.

E proprio su “Pesce crudo e caldo spesso non vanno d’accordo” mi ha intervistato la giornalista Silvia Biasotto per Help Consumatori e dunque vi invito a leggere il suo articolo, a seguirci sui nostri rispettivi social e a commentare anche raccontandoci le vostre esperienze o i vostri dubbi nella gestione post acquisto dei prodotti ittici che desiderate consumare crudi.

 

 

Valentina Tepedino

Medico veterinario specializzata in prodotti ittici. Direttore del periodico Eurofishmarket, referente nazionale della SIMeVeP per il settore ittico e docente a contratto presso l’Università di Medicina Veterinaria di Bologna