Mi sono ripromessa di non scrivere commenti di disapprovazione su articoli, video, servizi, post o presunti “documentari” realizzati in modo superficiale e senza alcun rispetto per la ricerca, per le istituzioni, per il lavoro e per la dedizione di tanti professionisti seri che si impegnano tutti i giorni nel settore ittico e soprattutto per voi lettori che meritate il massimo rispetto ed una informazione autorevole, referenziata e priva di conflitti di interesse. Me lo sono ripromessa perché commentandoli andrei comunque ad alimentarne la promozione e nel bene o nel male se ne parlerebbe sempre di più e a questo non vorrei contribuire. Preferisco continuare a pubblicare informazioni tratte da fonti provate, intervistare chi ha scritto numerosi articoli e fatto ricerche sugli argomenti affrontati, studiare e approfondire confrontandomi con professionisti autorevoli e competenti per fornire la più ampia visione di un problema ma anche delle sue soluzioni non semplicistiche e interessate per non dire, spesso, sponsorizzate.
Chi mi segue sa quanto mi stia a cuore e quanto sto lavorando sul tema della cosiddetta “sostenibilità” nel settore ittico.
E’ chiaro che sono davvero ancora tantissime le cose da fare e i temi da affrontare in tal senso come ben evidenzia anche il programma del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile 2021-2030 con il quale Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2021 – 2030, appunto, la “Decade of Ocean Science for Sustainable Development”.
“Questa iniziativa punta a mobilitare la comunità scientifica, i governi, il settore privato e la società civile intorno a un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica. Il Decennio ha stabilito sette risultati concreti per la società: pulito (un oceano pulito in cui le fonti di inquinamento vengono identificate e rimosse );sano (un oceano sano e resistente in cui gli ecosistemi marini sono mappati e protetti); predicibile (un oceano prevedibile in cui la società ha la capacità di comprendere le condizioni oceaniche attuali e future);sicuro (un oceano sicuro in cui le persone sono protette dai pericoli oceanici); sostenibile ( un oceano utilizzato in modo sostenibile che garantisce la fornitura di cibo); trasparente (un oceano trasparente con accesso aperto a dati, informazioni e tecnologie); ispirazionale (un oceano che ispira e coinvolge).”
Sono più di vent’anni che studio, lavoro e mi confronto quotidianamente con il settore ittico e con i suoi protagonisti, da altrettanti anni dirigo una rivista specializzata in questo settore e da alcuni mesi questo blog che mi consente di comunicare anche ad un target più ampio di interessati a questo mondo in un modo più semplice e diretto anche attraverso l’aiuto dei social. Da Medico Veterinario specializzato nel settore ittico e per le materie di mia competenza credo che sia mio dovere dare un mio contributo per una corretta informazione anche impegnandomi nel dare voce, sui miei canali, ad esperti che stimo per la loro autorevolezza nei vari campi di interesse. Perché comunicare ed informare correttamente è davvero un dovere per chi sa e per chi osserva “confusione” a vari livelli sugli argomenti che conosce meglio. Certo si dovrebbe partire a fare maggiore educazione anche riguardo le macro tematiche legate agli alimenti, al benessere e alla sostenibilità a scuola. Ma in attesa che il Ministero dell’Istruzione prenda seriamente in considerazione questa necessità oltre che opportunità sarebbe quantomeno utile riuscire a fare rete tra noi professionisti per rispondere in modo più coerente ed efficacie riguardo i grandi temi del settore ittico. Insieme con i professionisti del mondo dei media e con il sostegno delle istituzioni competenti.
Questo è anche uno degli obbiettivi del Decennio del Mare che si pone appunto di “promuovere la formazione di un ecosistema di stakeholder attraverso il coinvolgimento attivo di diverse parti interessate che saranno fondamentali per il successo del Decennio del Mare. Le reti di stakeholder faranno parte del Global Stakeholder Forum che avrà accesso ad una piattaforma di scambio online dedicata e si incontrerà in conferenze regionali e internazionali”.
Invito dunque chi non conosce ancora questa iniziativa dell’UNESCO a visitare il loro sito dove troverete anche il loro Manifesto.
Io, nel mio piccolo, ho già dato la mia disponibilità ad impegnarmi anche con loro sottoscrivendolo così come continuerò a collaborare con tutte le iniziative positive e utili a trovare soluzioni concrete, fare confronti costruttivi e a fornire una comunicazione affidabile come i numerosi progetti di Eurofishmarket dall’AMO Italiano alla cozza di Scardovari DOP al Fasolaro pescato in modo sostenibile grazie ad una rigida autogestione, unione e organizzazione dei pescatori della O.P. I Fasolari , al lupino certificato biologico e sostenibile di Bivalvia, all’opuscolo o meglio bigino anti fake news in acquacoltura “Acqua in Bocca” di Skretting Italia ai progetti mirati a realizzare reti da pesca biodegradabili come il progetto Glaukos o calze e reti sostenibili per i molluschi bivalvi, ai RAS per la produzione della ricciola oceanica, alla normativa norvegese che impone per le gabbie del salmone il 78,5 di acqua e solo il 2,5% di pesce , al mangime ad emissioni zero, al progetto Pappafish che porta il pesce meno conosciuto e locale nelle mense scolastiche facendo anche formazione ai ragazzi, all’impegno della SIMeVeP nella lotta dallo spreco all’antibiotico resistenza anche nel settore ittico, agli opuscoli, articoli e audio di “Alimenti & Salute” portale della regione Emilia Romagna, all’impegno di Cortilia nel valorizzare i produttori ittici del territorio a tantissime altre belle realtà di cui vi ho parlato o vi parlerò a breve nel mio blog.
….Sicuramente la salvezza dei nostri oceani non dipende dal diventare mangiatori di “gamberetti” non gamberetti o “pesce” non pesce come diversi mega spot sottoforma di “documentari” vogliono farci credere…Ci sarà senz’altro spazio anche per questi prodotti, speriamo però con nomi chiari e ben distintivi rispetto a quello che rappresentano, ma ci sarà bisogno di tanto tanto altro e della collaborazione di tutti.
E voi cosa ne pensate…? Qual è il vostro piccolo grande impegno per salvare gli oceani? Scrivetemi su @info@eurofishmarket.it per raccontarmi il vostro impegno e il vostro progetto e diventate anche voi protagonisti della rubrica del Blog Informare legata alla #sostenibilità
Valentina Tepedino
Medico veterinario specializzata in prodotti ittici. Direttore del periodico Eurofishmarket, referente nazionale della SIMeVeP per il settore ittico