Il 29 ottobre si è tenuto l’evento : “Granchio blu: una specie alloctona o aliena?” organizzato da Out Of The Blue in collaborazione con Eurofishmarket e con l’ Associazione Donne Medico Veterinario a Bologna.

In qualità di direttore del periodico Eurofishmarket e anche di referente di ADMV ho collaborato con Out of the Blue per l’organizzazione e la moderazione dell’evento.  Questo evento mi ha dato l’opportunità di avere tra i relatori uno dei massimi esperti relativamente al granchio blu che da oltre un decennio sta realizzando ricerche e pubblicazioni scientifiche con riconoscimenti in tutto il mondo riguardo gli stessi: il Professore Giorgio Mancinelli, Associato di Ecologia – Università del Salento.

Vi invito a seguire il suo intervento (al link sotto riportato) in cui gli ho chiesto di esporre in sintesi criticità, esperienze ma anche opportunità maturate su questo crostaceo attraverso i suoi studi e quelli dei suoi colleghi in tutto il mondo. E vi invito a seguire anche gli interventi degli altri relatori presenti all’evento Prof. Andrea Serraino, Professore ordinario del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’ Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Marcello Leoni cuoco e testimonial del progetto L’AMO Italiano di Eurofishmarket, Piergiorgio Vasi della Regione Emilia-Romagna, Agricoltura, caccia e pesca e Antonio e Camilla Gaudenzi della Gaudenzi Antonio srl.

Ringrazio tutti i relatori che hanno collaborato a questo evento per fornire a tutti gli interessati un aggiornamento e importanti spunti per affrontare questa “emergenza”. Ringrazio anche il Consorzio dei Pescatori del Polesine che era presente all’evento tra i partecipanti e che ha fornito nel corso dello stesso una importante testimonianza dello stato dell’arte concreto in cui si trovano gli oltre 1500 produttori che aderiscono allo stesso e che attualmente hanno perso tutta la loro produzione presente e del prossimo anno.

Guardando il video comprenderete meglio le osservazioni che di seguito ho in parte elaborato ed in parte sintetizzato e comprenderete a quali relatori sono attribuite. Dal mio punto di vista le suddette andrebbero tenute in forte considerazione dai produttori, dalle Istituzioni competenti in particolare e da tutti gli attori della filiera interessati alla corretta gestione del granchio blu.

Emergenza o vizio? Quest’estate il granchio blu per l’Italia si è potuta considerare una emergenza…se questa “emergenza” perdurerà anche l’estate prossima non potremo più ritenerla una emergenza ma un “vizio”. Va fatta prevenzione.

Il granchio blu deve essere prelevato in modo costante. Il granchio blu deve essere prelevato, prelevato, prelevato…questa è la prima e unica ricetta al momento al fine che non si riproduca.

E’ fondamentale che le Istituzioni preposte sostengano la raccolta del granchio blu incentivando i produttori a continuare il prelievo in modo costante. Ad oggi ricordiamo che i produttori ( non pescatori ma produttori di #vongole e mitili) non hanno ancora ricevuto un solo euro di ristoro per tutto il lavoro già realizzato e che i Consorzi come quello di Consorzio di Tutela della Cozza di Scardovari DOP hanno attualmente fatto loro da “banca” pur di mantenere attivo il prelievo ed evitare il fallimento di migliaia di imprese…Ormai i Consorzi sono allo stremo e dunque l’attività di prelievo è già diminuita e tutto questo sta compromettendo del tutto il futuro della #venericoltura e non solo italiana.

Va creata una filiera del granchio blu. Sicuramente va poi creata una filiera utile ad ottimizzare tutto il granchio blu e non solo la polpa trasformandola in una ulteriore risorsa remunerativa per i produttori. Oltre che aspettare fondi per la ricerca o la sperimentazione di una filiera ad hoc sarebbe opportuno, per non dire necessario, partire subito con la creazione di reti di imprese tra tutti gli attori della filiera interessati in Italia e all’estero.

Ecologia luogo specifica del granchio blu. Sarà fondamentale il prima possibile studiare bene l’ecologia del granchio blu in ogni specifico habitat perchè potrebbe essere differente il suo comportamento e adattamento in ciascuno di essi
– Il granchio blu di filiera italiana per uso alimentare non sarà economico. Ci sono aziende che si sono o si stanno specializzando nella lavorazione del granchio blu di origine italiana che non potrà essere un prodotto economico e per tutti ma sarà destinato ad un target di alta cucina o alta gastronomia

Attrezzi selettivi. Ci vogliono attrezzi sempre più selettivi e mirati in particolare alla cattura delle femmine.

Invitandovi nuovamente a seguire con attenzione l’evento concludo con un nuovo appello alle Istituzioni in particolare di sbloccare il prima possibile i fondi per i ristori adeguandoli alle necessità dei Consorzi e dei produttori davvero danneggiati dal granchio blu. Invito inoltre, come già ho scritto sopra, tutti gli attori coinvolti nella filiera a formare quanto prima reti di impresa per aiutarsi tra loro a fronteggiare questa emergenza e trasformarla in una nuova opportunità nell’attesa anche del supporto delle istituzioni sia per la ricerca applicata, che per lo studio dell’impatto che per il sostegno di progetti pilota.

Riguardate l’evento “Granchio blu: una specie alloctona o aliena?”  al seguente link su you tube.

 

Valentina Tepedino, Medico Veterinario specializzata in prodotti ittici. Direttore del periodico Eurofishmarket, referente nazionale della SIMeVeP per il settore ittico e dell’Associazione Donne Medico Veterinario