In uno dei suoi famosi film il personaggio di Fantozzi interpretato dal bravissimo Paolo Villaggio era stato sfidato a dimostrare,  da un suo presunto rivale in amore, tutta la sua cultura di fronte ad una ampio pubblico. La parola “Etossichina” credo che riporti molte persone non specializzate nel settore alimentare proprio a quest’immagine dove il protagonista , non avendo la benchè minima idea del corretto significato delle parole a lui richieste, ne inventava i significati con estrema fantasia spesso allacciandosi a improbabili collegamenti con il loro nome. Così la parola “etossichina” probabilmente lo avrebbe ispirato a descriverla come una sostanza tossica e che provoca la tosse.

A parte l’ironia ci tenevo a fare un chiaro esempio di come appaiono spesso al consumatore “distorte” molte delle informazioni volontarie o obbligatorie inserite nelle etichette e di quanto poi dunque sia importante riuscire a spiegarle nel modo giusto onde evitare inutili allarmismi. A tale proposito ho deciso di scrivere un breve chiarimento sull’ etossichina ispirata forse da alcune “interpretazioni” fantasiose sentite di recente.

Cos’è l’Etossichina ?

L’etossichina (EQ) è un antiossidante che, aggiunto alla farina di pesce durante la produzione, aiuta a conservare gli importanti acidi grassi omega-3 presenti. L’antiossidante impedisce l’ossidazione di questi grassi, garantendo la loro disponibilità per gli animali d’allevamento e il pesce d’allevamento. E’ stata approvata negli anni ’70 nell’UE come additivo per mangimi e attualmente è in fase di rivalutazione .

L’Etossichina è consentita?

Il Regolamento (UE) 2017/962 dell’Unione Europea infatti ha sospeso l’autorizzazione dell’antiossidante etossichina come additivo per l’alimentazione animale. Questa sospensione è stata mirata a completare la raccolta dei dati scientifici necessari  ad una rivalutazione in termini di sicurezza per una sua eventuale riautorizzazione. Questo significa che oggi tutti i mangimi somministrati ai prodotti ittici di acquacoltura destinati al mercato europeo ( sia prodotti in Europa che importati da Paesi Terzi) non possono contenere questo antiossidante. Va però precisato , per maggiore chiarezza, che per consentire ai produttori di mangime e ai produttori di pesce di smaltire le loro scorte di magazzino è stato consentito un periodo di deroga per l’applicazione del suddetto divieto fino  alla fine del mese di giugno 2020. In base a questa deroga dunque potrebbe essere possibile, fino alla data sopraindicata, trovare presso gli allevamenti ittici il mangime con etossichina e nel prodotto ittico di allevamento , se alimentato con mangimi contenenti etossichina.

Ci sono limiti per l’Etossichina?

A tale proposito pur  non esistendo alcun limite massimo (MRL) per l’etossichina nel pesce, tuttavia, è stato fissato un limite per dose giornaliera accettabile (ADI). Ad es. analisi a campione su alcune specie d’allevamento alimentate con mangimi con etossichina hanno dimostrato che una porzione abbondante delle stesse (300 grammi) può contribuire all’assunzione di un massimo del 15% della dose giornaliera accettabile. Per essere ancora più chiari e fare capire a tutti cosa rappresenta questa percentuale va detto che il Codex Alimentarius della FAO/WHO stabilisce un livello di ADI (Acceptable Daily Intake) per l’etossichina pari a 0.005 mg/kg di peso corporeo. Per una persona di 70 kg questo equivale a 0.35 mg di etossichina al giorno. Dunque se un filetto di pesce avesse ad esempio un contenuto di etossichina pari a 0.012 mg/kg per raggiungere la dose accettabile giornaliera una persona di 70 kg dovrebbe mangiare in un giorno 29 kg di salmone (circa 193 porzioni da 150 g). Tutto quanto suddetto è sia utile  fare capire che avvengono controlli a campione in merito all’etossichina a vari livelli e sia che viene portata avanti una più che prudenziale analisi del rischio. Nessuno ora può sapere se l’etossichina sarà riammessa o meno poiché solo gli esiti delle ricerche in corso potranno decretarlo. Fino a quel momento sarà però importante tenere presente quanto in oggetto, considerando che fino ad oggi questo antiossidante è comunque stato gestito in modo utile a non rappresentare un pericolo per la salute del consumatore, è molto efficace in piccolissime quantità per svolgere la sua funzione tecnologica e con una buona durata nel tempo e ha un costo ragionevole.

Eurofishmarket ritiene importante, al fine di evitare nuovi ed inutili allarmismi sull’etossichina e su eventuali suoi metaboliti evidenziati nelle carni dei pesci di allevamento, che tutti gli interessati alla questione dai media ai distributori ai consumatori alle rispettive associazioni di categoria siano ben informati  in merito e si rende disponibile a fornire dati e informazioni più approfondite grazie anche alla importante collaborazione con professionisti autorevoli e competenti in materia.

Fonti:

https://www.hi.no/hi/nettrapporter/rapport-fra-havforskningen-en-2019-44

https://www.mattilsynet.no/dyr_og_dyrehold/for/ethoxyquin_i_fiskefor.25269

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017R0962&from=IT