Dall’Università di Padova nasce il progetto “RiPesca”, per valorizzare gli sprechi ittici, in collaborazione con l’Università di Milano .

Questo progetto pilota parte dall’esigenza di creare un primo modello utile a dare vita ad una filiera, in Italia, relativa alla valorizzazione degli “*scarti” o, meglio, degli sprechi ittici ad oggi quasi inesistente. In particolare, l’idea è nata circa un anno fa, dall’emergenza di fornire una prima soluzione concreta mirata ad ottimizzare il prodotto invenduto, derivante dalla raccolta del granchio blu fornendo contemporaneamente agli interessati l’opportunità di ammortizzarne i costi di produzione e smaltimento contenendone allo stesso tempo la risorsa e realizzando anche un margine utile ad incentivarne la raccolta.

In poche parole “RiPesca” mira a creare una filiera circolare, sostenibile ed innovativa per trovare una soluzione ambientalmente, eticamente ed economicamente sostenibile per trasformare gli sprechi ittici in sottoprodotti di valore.

Filiera ittica circolare: a che punto siamo?

Filiera ittica significa anche valorizzazione degli scarti ittici o, meglio, degli sprechi.

Non è semplice trovare dati certi ed autorevoli su quelli che sono in volume e valore gli scarti/sprechi della filiera ittica italiana.  Mancano sondaggi ed indagini di mercato condotte con metodo (almeno con lo stesso metodo) a tutti i livelli della filiera e le aziende, dal produttore al distributore al  ristoratore, consumatore compreso, fanno fatica a fornire i propri dati riguardo questo tema. Certamente non è una informazione ritenuta “positiva” da divulgare.  Ma, per chi opera nel settore, gli sprechi sono evidenti e quotidiani e certamente manca una filiera strutturata del loro recupero e sono ancora pochi gli attori del comparto ittico che possono vantare una vera e propria filiera circolare.

Lo spreco, oltre a rappresentare un mancato guadagno in termini sociali, economici ed ambientali, rappresenta anche una ulteriore voce di spesa poiché sarà destinato ad uno smaltimento più o meno oneroso a secondo dell’accordo con l’azienda preposta e a seconda della natura della materia prima.

La riduzione degli scarti ittici è una priorità per l’UE, con vari Paesi che implementano politiche diverse per affrontare questa problematica. Tra i Paesi più virtuosi, per quanto riguarda politiche mirate a questo tema, i Paesi Bassi, la Svezia e la Danimarca.

I partner del progetto RiPesca

Il progetto è coordinato dalla Prof.ssa Marta Castrica del ¹Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università di Padova in collaborazione con la Prof.ssa Claudia Balzaretti  e il Dott. Giulio Curone del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali (DIVAS) dell’Università di Milano del ²Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali (DIVAS) dell’ Università di Milano. “Ripesca” è anche in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste –MASAF che ha ritenuto questo progetto strategico per i temi relativi la sostenibilità e la tutela della filiera ittica italiana.

RiPesca è anche realizzato in collaborazione con la Startup Innovativa ⁴ Feed From Food (SB) che dal 2019 insieme alle Università di Milano e Padova, partner di questo progetto, ha iniziato un importante lavoro di ricerca per trovare soluzioni utili a valorizzare la “filiera degli scarti alimentari” e con ⁵Eurofishmarket , società di servizi da oltre 20 anni impegnata nella ricerca e sviluppo e nella comunicazione nel settore ittico.

Collaborazione strategica di questo progetto anche quella con il ³Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine O.P. a Porto Tolle (Rovigo) sia perché è tra i due principali Consorzi maggiormente colpiti dall’”emergenza granchio blu” che ha quasi azzerato la produzione di vongole veraci per le quali aveva il primato europea della produzione e sia perché potrebbe diventare un modello virtuoso di riferimento per una filiera circolare nel settore ittico che valorizza prodotti ittici e scarti presso la medesima sede di produzione

Obbiettivi principali di RiPesca

Tra gli obbiettivi principali del progetto “RiPesca”, che terminerà entro la fine 2025, ci saranno dunque quelli di fornire ai produttori una prima soluzione utile allo “smaltimento” circolare dei crostacei partendo dall’emergenza granchio blu con le finalità di ottenere un sottoprodotto di valore dal trattamento del granchio blu (intero/polpa/carapace), di effettuare un primo studio di mercato per la commercializzazione del suddetto sottoprodotto e di realizzare uno studio di fattibilità (costi – benefici).

A tal fine, dopo una prima fase di studio e coordinamento, è stata installata presso la sede del ³Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine O.P. a Porto Tolle (Rovigo), partner del progetto, un impianto utile alla sperimentazione pilota ed in grado di trasformare, in loco, il granchio intero o il solo carapace in “farina” al fine di effettuare una prima valutazione della qualità dei sottoprodotti realizzati. Questa azione, attualmente ancora in corso, è realizzata in collaborazione con la Startup Innovativa ⁴ Feed From Food (SB).

Successivamente il progetto si occuperà anche di effettuare, con partner specializzati, indagini utili a sperimentare i migliori sbocchi commerciali per i sottoprodotti realizzati esplorando il campo del pet food, farmaceutico, biomedicale, nutraceutico ed altro anche considerando quindi la collaborazione con impianti per l’ottenimento della chitina e la conversione a chitosano.

Una valorizzazione della risorsa “granchio blu, oltre per i risvolti economici e sociali, ne incentiverebbe anche una maggiore raccolta evitando che continui ad aumentare (raccomandazione quest’ultima degli esperti a livello internazionale) al fine di potere salvaguardare la biodiversità delle acque.

“RiPesca” : vista da…

Dott.ssa Marta Castrica del ¹Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università di Padova : “La ricerca applicata, come nel caso del progetto RiPesca, non è solo un’opportunità, ma una responsabilità degli Enti di ricerca. In un contesto di emergenza, il tempo è un lusso che non possiamo permetterci: servono soluzioni concrete, scalabili e immediatamente applicabili. Con RiPesca, stiamo ribaltando le logiche attuali, trasformando un problema in una risorsa per le filiere alimentari e dando vita a una nuova filiera sostenibile. La nostra non è l’unica soluzione, ma un modello innovativo che deve correre in parallelo ad altre iniziative per un obiettivo comune: ridisegnare il futuro della sostenibilità.”

Dott. Enrico Caterino, Commissario straordinario nazionale all’Emergenza Granchio Blu: “ Sto riscontrando una ottima sinergia tra tutti gli attori coinvolti e vedo in modo molto positivo la ricerca applicata e progetti come  – RiPesca- che vedono una collaborazione stretta e sinergica tra produttori, esperti e ricercatori”

Cristiano Corazzari, Assessore della Regione del Veneto al Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi migratori, Caccia e Pesca: “ La Regione del Veneto è vicino al settore pesca, occorre un grande lavoro di ricerca affinché le modalità di pesca, cattura e riduzione della ripopolazione diventi una risorsa a compensazione del danno”.

Paolo Mancin , Presidente del Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine O.P. : “ RiPesca può rappresentare una opportunità non solo per trovare una soluzione di valore a tutto il granchio blu invenduto ma anche per aprire la strada, per noi produttori ad una filiera circolare anche per quanto riguarda in futuro altri sprechi come il riutilizzo dei gusci dei molluschi, ecc.”

Per informazioni su RiPesca

Per ricevere maggiori dettagli: info@eurofishmarket.it

 

Valentina Tepedino, Medico Veterinario specializzata in prodotti ittici. Direttore del periodico Eurofishmarket, referente nazionale della S.I.Me.Ve.P. per il settore ittico e dell’Associazione Donne Medico Veterinario

 

¹Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione – BCA dell’Università di Padova

Il Dipartimento presenta diversi ambiti di ricerca e settori scientifico-disciplinari trasversali e complementari.

Nel 2018 il Dipartimento viene riconosciuto come Dipartimento di Eccellenza ottenendo il finanziamento per il progetto di eccellenza: EcceAcqua: incentrato sulla creazione di un Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Salute degli Animali Acquatici con ricadute dirette e indirette sulla salute dell’ambiente acquatico e sull’uomo.

² Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – DIVAS dell’Università di Milano

Il Dipartimento presenta diversi ambiti di ricerca e settori scientifico-disciplinari trasversali e complementari. Il DIVAS persegue il soddisfacimento delle politiche e degli obiettivi per Il sistema di Assicurazione di Qualità (AQ) attraverso procedure interne (progettazione, gestione, autovalutazione e miglioramento) mirate al miglioramento continuo dell’offerta formativa, delle attività gestionali, di ricerca e di terza missione.

³ Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine O.P.

Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine O.P. a Porto Tolle (Rovigo) è stata riconosciuta dal MASAF come Organizzazione di Produttori nel 2004, riunisce le cooperative della sacca di Scardovari della laguna del Canarin e della laguna del Barbamarco nel Delta del Po per oltre 1200 associati produttori di cui, circa la metà, donne. E’ uno dei Consorzi maggiormente colpiti dall’emergenza granchio blu. Fino all’espansione di quest’ultimo, circa un anno fa, era leader nella produzione della vongola verace nazionale.

Feed From Food S.R.L. (FFF)

Feed From Food S.R.L. è una Startup Innovativa e anche riconosciuta società benefit nel 2019 . La mission principale di FFF è l’introduzione di innovazione tecnologica e di una ristrutturazione organizzativa nella gestione e nel recupero delle eccedenze e degli sprechi alimentari nei diversi settori della filiera evitando di smaltirli come rifiuto. 

Eurofishmarket Srl

Eurofishmarket è una società di servizi specializzata nella consulenza, ricerca, formazione ed informazione nel settore ittico che opera da oltre 20 anni con progetti mirati a valorizzare questa filiera.

Note. * La parola “scarti” (“scarto” deriva dal latino excerpere: in senso figurato, scegliere, separare) è inserita tra virgolette nel CS per fare meglio comprendere che non si tratta di prodotti non idonei alla commercializzazione ma di prodotti che non trovano il giusto mercato nella filiera ittica e che dunque diventano sprechi. A tale proposito si ricorda la Legge 19 agosto 2016, n.166 che definisce “lo “spreco alimentare” inteso come l’insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche o perché prossimi alla data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti.”

Fonti

European Commission. (2022). “Reducing Fish Waste: The Role of EU Policies in Sustainable Fisheries”, EU Fisheries Report.

Rocca et al. (2021) – “Waste Management in the Italian Fishing Sector: Current Practices and Future Perspectives”, pubblicato su Waste Management.

Bard, F., et al. (2019)- “Waste in the Italian Fishing Industry: A Review of Current Knowledge and Future Challenges”, Marine Policy.